PASSANDO A SPULCIARE TRA UN BLOG E UN'ALTRO... MI SON SOFFERMATO SU ALCUNI PROFILI COMBATTENTI.... VORREI RICORDARE LORO, CHI FOSSE ERNESTO CHE GUEVARA.....
http://www.komunismo.clara.co.uk/home.htmL'altra faccia di Ernesto "che" Guevara
a cura di Fabio GALANTE
VISITATE IL SUO SITO RACCONTA VERITA' COMPROVATE CHE I LIBRI E PROFESSORI ROSSI NON SI SONO MAI DEGNATI DI DIVULGARE... MA GRAZIE A DIO C'E' LA RETE A CHIARIRCI UN PO' LE IDEE.... E A NON MITIZZARE SIMBOLI E UOMINI CRIMINALI !!!
Scopriamo insieme chi è stato il mito Guevara, il leader comunista cubano da sempre amato da tutte le generazioni.
Questo documento è tratto dal capitolo " L'America Latina alla prova" pag. 608 dell'opera: "Il Libro Nero del Comunismo" ã 1998 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Milano
Di buona famiglia, nasce a Buenos Aires nel 1928, Ernesto Guevara De La Serna detto "CHE".
Appassionato di viaggi in motocicletta, gira in lungo e in largo per l'America Latina, conosce luoghi e
realtà diverse. E' affetto da asma cronica, ma ciò non gli impedisce di laurearsi in medicina agli inizi
degli anni '50. In Guatemala viene a conoscenza delle precarie condizioni di fame e miseria delle
popolazioni sottoposte al Regime di Dittatura Comunista di Jacobo Arbenz. A causa dei forti interessi
economici degli Stati Uniti in Guatemala, viene inviato un contingente militare statunitense a
rovesciare il dittatore. Comincia così un odio smisurato da parte del "CHE" verso gli Stati Uniti. In
una notte del 1955, Guevara incontra in Messico un giovane avvocato cubano in esilio che si prepara
a rientrare a Cuba, Fidel Castro. Subito entrano in sintonia, condividendo gli ideali, il culto dei
"guerriglieri" e la volontà di espropriare il dittatore Batista dal territorio cubano. Il CHE sbarcherà a
Cuba insieme a Fidel e altri guerriglieri in esilio. Nel 1956, autonominatosi comandante di una colonna
di partigiani, si fa notare per la sua crudeltà e determinazione. Un ragazzo non ancora ventenne, un
guerrigliero della sua unità, rubò per fame un pezzo di pane ad un compagno. Senza processo o
interrogatorio, Guevara lo fece legare ad un palo e giustiziare mediante fucilazione. Nel 1958 riporta la
prima "vittoria" sui miliziani del regime di Batista a SANTA CLARA. Un treno carico d'armi viene
intercettato e bloccato dalla sua unità armata, facendo prigionieri una cinquantina di soldati; in seguito
a questa operazione, il dittatore Batista fugge sconfitto e Guevara fu nominato "procuratore" (boia)
della prigione della CABANA. La popolazione cubana era in festa, non sapevano che i successori di
Batista avrebbero portato molto più morti e disperazione che la speranza di una vita migliore!
L'ufficio in cui esercita Guevara, diventa teatro di torture e omicidi tra i più efferati. Secondo alcune
stime, sarebbero stati uccisi oltre 20.000 persone, per lo più ex compagni d'armi che si rifiutavano di
obbedire e che si conservavano, al contrario del "CHE", democratici e non violenti. Nel 1960 il
"pacifista" GUEVARA, istituisce un "campo di concentramento" sulla penisola di GUANAHA,
dove trovarono la morte oltre 50.000 persone colpevoli soltanto di non condividere i suoi ideali di
"PACE E FRATELLANZA"!! Ma non sarà il solo campo, altri ne sorgeranno come a Santiago di Las
Vegas dove c'è il campo Arco Iris, nel sud'est dell'isola sorge il campo Nueva Vida, nella zona di
Palos si istituisce il campo Capitolo, quest'ultimo è un campo speciale per bambini sotto i 10 anni! Se
una persona si era resa colpevole di reato a sfondo politico veniva arrestata insieme a tutta la famiglia.
La maggior parte degli internati veniva lasciata con indosso le sole mutande, le celle non erano mai
pulite, si lasciavano a marcire per anni nei propri escrementi in attesa di fucilazione o torture indicibili.
Successivamente gli fu conferito l'incarico di Ministro dell'Industria e presidente del BANCO
NACIONAL, la Banca centrale di Cuba.
Guevara non perde tempo a mettere in pratica il suo"modello sovietico".
Elogia l'odio per le proprietà e per lo
"sporco" denaro ma sceglie di abitare
in una grande e lussuosa casa
colonica in un quartiere residenziale a
l'AVANA. Impone la povertà
forzata alla popolazione mentre lui vive
nel lusso più abominevole in cui si
possa trovare un COMUNISTA.
Pratica sport impensabili per l'economia di Cuba, sia allora che oggi. La vita "comoda" e l'ozio
ammorbidiscono il guerrigliero Guevara; mette su qualche chilo e passa il tempo tra un party e le gare
di tiro a volo, ma non disdegna la caccia grossa e la pesca d'altura.
In omaggio a Lenin, chiama il suo primogenito Vladimir. Nel suo testamento, da buon
allievo della scuola Maoista-Leninista del Terrore, scrive:
"AMO L'ODIO, BISOGNA CREAREL'ODIO E L'INTOLLERANZA TRA GLI UOMINI, PERCHE' QUESTO RENDE GLI UOMINI FREDDI, SELETTIVI E LI TRASFORMA IN UNA PERFETTA MACCHINA PER UCCIDERE".
Queste parole non vengono da Heinrich Himmler, il fondatore e ideatore delle
SS germaniche, bensì dall'uomo che per oltre 30 anni è stato falsamente mitizzato come simbolo di
pace e uguaglianza, di amore per il prossimo e di fratellanza. Guevara si adopera a diffondere
sistematicamente la guerriglia in giro per il mondo, il suo motto: "Creare due, tre, mille Vietnam!"
Nel 1963 è in Algeria dove si unisce a Dèsirè Kabila, un marxista, grande sterminatore di
popolazioni civili. Il suo continuo desiderio di diffusione per la lotta armata, lo porta del 1967 in
Bolivia dove si allea col Partito Comunista Boliviano ma non riceve alcun appoggio da parte della
popolazione locale, nessuno di loro si unisce alla sua unità di guerriglieri.
Isolato e braccato, Ernesto
Guevara De La Serna detto
"CHE", venne catturato dai
miliziani locali boliviani e
giustiziato il 9 ottobre 1967.
Molti lati di questa vicenda non
furono mai chiariti come non si
saprà mai quali
responsabilità ha avuto Fidel
Castro nella morte del "CHE".
Dopo la sua morte, Fidel Castro
ricopriva la carica di massima autorità al
governo di Cuba ancora vigente ai giorni
nostri. Di tutto questo orrore sopra
descritto non si è mai saputo niente di
ufficiale fino alla grande fuga del popolo
cubano del 1980.
Milioni di cubani si riversarono nella locale
Ambasciata del Perù chiedendo asilo
politico per la vita durissima imposta loro
dal Regime Dittatoriale Comunista.
Castro concesse a solo 125.000 persone il permesso di lasciare l'isola, permesso dato solo a chi
conveniva a lui... Fu concesso l'asilo politico agli internati dei manicomi criminali, ai peggiori individui,
ai mutilati, ai delinquenti comuni, ai poveri senza fissa dimora, ai barboni, a gente che Castro non
considerava esseri umani, a gente a cui diceva di interessarsi molto! Castro approfittò della situazione
per liberarsi definitivamente di questi rifiuti umani (diceva lui) scaricandoli alla tanto odiata America.
Oggi, tutto questo orrore continua indisturbato, prima con il "CHE" e ora con Fidel.
Le torture, i campi di sterminio, le fughe in massa da CUBA, sono all'ordine del giorno!
A Cuba si giustiziano con la fucilazione persone indiziate di reato senza un regolare processo!
E il mondo cosa fa?
Il mondo piange ininterrottamente
gli Ebrei di Hitler!
E per quello che ne rimane, danno la caccia agli ex nazisti ancora in vita in giro per il mondo... Fra 20 anni, quando i camerati del Terzo Reich saranno tutti morti, daranno la caccia ai loro fantasmi!
Basta con la perseveranza dei loro Crimini !